Con il taglio sul cuneo fiscale, dal prossimo mese di luglio, i consumatori che hanno un lavoro dipendente si vedranno arrivare in busta paga un contributo, che varia in base alla fascia di reddito di appartenenza.
E’ sempre più vicino il momento in cui i consumatori con un lavoro dipendente si vedranno aumentare il proprio stipendio. Col taglio del cuneo fiscale, infatti, la busta paga degli stessi con reddito tra gli 8.174 euro fino a 28.000 euro sarà più ricca di 100 euro al mese. I consumatori dipendenti che si trovano nella fascia di reddito tra i 28.001 e i 40.000, invece, si vedranno applicare una detrazione, che diminuirà all’aumentare del reddito.
Busta paga: ecco i consumatori che guadagneranno di più
Il taglio del cuneo fiscale è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 febbraio 2020. E’ un intervento che porterà benefici per un’ampia platea di consumatori contribuenti: sono circa 16 milioni coloro che si trovano nella fascia di reddito tra i 8.174 e 40.000 euro e che dal 1° luglio avranno una busta paga più pesante. Ma per la maggior parte si tratta di un piccolo cambiamento in busta paga, poiché già si trovano tra i beneficiari del bonus Renzi.
Cosa cambia a partire da luglio
L’agevolazione in busta paga verrà assegnata in due modi diversi, in base al reddito:
Importo bonus cuneo fiscale 2020 | Limite di reddito | Modalità di erogazione |
100 euro al mese | 28.000 euro | Credito Irpef in busta paga |
80 euro al mese | 28.001 euro e fino a 35.000 euro | Detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente |
da 80 euro fino a 0 euro | da 35.001 e fino a 40.000 euro | Detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente |
Ad oggi, i consumatori dipendenti con reddito fino a 26.600 euro già percepiscono 80 euro del bonus Renzi in busta paga.
Tuttavia, per i lavoratori fino a 24.600 euro di reddito l’aumento effettivo in busta paga sarà di 20 euro, importo che sale a 100 euro sommando al taglio del cuneo anche il preesistente bonus Renzi.
L’aumento sarà maggiore fino a 26.600 euro, ovvero per quei contribuenti che ad oggi percepivano il bonus Renzi rimodulato in base al reddito.

Come sarà la situazione
Un aumento effettivo di 600 euro in busta paga, 100 euro al mese da luglio a dicembre, sarà riconosciuto ai consumatori dipendenti con redditi compresi tra 26.600 euro e 28.000 euro, gli esclusi dal bonus Renzi di 80 euro per il primo semestre del 2020.
Grazie al taglio sul cuneo fiscale, i consumatori dipendenti che si trovano nella fascia di reddito più bassa, quindi fino a 28.000 euro annui, si troveranno 100 euro in più in busta paga, per un totale di 600 euro nel 2020 e 1.200 euro nel 2021.
Proviamo a mettere questi dati in una tabella, così che siano di più immediata comprensione:
Reddito | Bonus (80 euro inclusi) | Vantaggio in busta paga |
Da 8.173 a 24.600 | 1200 euro all’anno | 240 euro all’anno |
Da 24.601 a 28.000 | 1200 euro all’anno | Da 240 a 1200 all’anno |
30.000 euro | 1.131 euro | 1.131 euro |
35.000 euro | 960 euro | 960euro |
36.000 euro | 768 euro | 768 euro |
39.000 euro | 192 euro | 192 euro |
40.000 euro | 0 | 0 |
Busta paga: chi sono gli esclusi dall’agevolazione
Una novità introdotta dal decreto n. 3 del 5 febbraio sul taglio del cuneo fiscale riguarda l’estensione della misura ad una più vasta platea.
Non solo perché viene aumentata la soglia di reddito massimo (ovvero fino a 40.000 euro) per percepire l’agevolazione, ma perché il bonus sarà esteso anche alla maggior parte dipendenti pubblici (sempre con gli stessi limiti di reddito).
Restano esclusi in meno di 100.000 persone nella Pubblica Amministrazione: magistratura, Presidenza del Consiglio, carriere diplomatiche e prefettizie, Authority, dirigenza.
Esclusi anche i 4 milioni di contribuenti che fanno parte della no tax area.
Come sarà erogato il bonus in busta paga
Il decreto sul taglio del cuneo fiscale ha pensato anche a come devono comportarsi i datori di lavoro.
Il comma 1 dell’articolo 3 “Trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati” afferma:
“I sostituti d’imposta […] riconoscono il trattamento integrativo ripartendolo fra le retribuzioni erogate a decorrere dal 1° luglio 2020 e verificano in sede di conguaglio la spettanza dello stesso. Qualora in tale sede il trattamento integrativo di cui al comma 1 si riveli non spettante, i medesimi sostituti d’imposta provvedono al recupero del relativo importo.”
Nel caso in cui l’importo superi 60 euro, il recupero dello stesso è effettuato in quattro rate di pari ammontare a partire dalla retribuzione che sconta gli effetti del conguaglio.