Alcune statistiche molto interessanti riportate da Streaming Wars dell’Italia di IAS riporta le abitudini di visione dei consumatori ed evidenzia come preferiscono pagare i loro programmi preferiti.
La preferenza dei consumatori è quella di affidarsi a piattaforme di streaming supportate dalla pubblicità. L’85% dei consumatori italiani, infatti, è disposto a guardare annunci pur di avere contenuti in streaming gratuiti. Per i prossimi 12 mesi sono queste le intenzioni della maggior parte degli utenti italiani e difficilmente si riuscirà a fargli cambiare idea nei mesi successivi. La forza di questa strada? I brand che lanciano la loro pubblicità su queste piattaforme streaming hanno degli standard qualitativi molto elevati. Infatti un consumatore su cinque ritiene che i brand siano innovativi e creativi. Per altro, essendo gli utenti praticamente costretti a vedere un passaggio pubblicitario, in realtà la strategia risulta essere win-win. Ottima per l’utente, che nel frattempo si sfrega le mani in attesa di un contenuto gratuito. Ottima per l’azienda che riesce ad entrare in un canale diretto con gli utenti così come non è più scontato fare al giorno d’oggi. Gli spot, per altro, sono fortemente targettizzati, motivo per cui in ogni caso l’utente è ben felice di guardare tutta la pubblicità fino alla fine.
Grazie al targeting sarà probabile che l’utente tenga a mente il contenuto pubblicitario, motivo per cui molte aziende stanno cercando di inserirsi in questo campo. Se prima i vari servizi in abbonamento sembravano risultare alla portata di tutti, l’arrivo dell’emergenza sanitaria ha cambiato un po’ le carte in tavola. Ecco infatti che 2 consumatori su tre vogliono risparmiare e uno su quattro dichiara di pagare troppo.