L’inflazione è il principale problema per i consumi e colpisce anche i prodotti per l’infanzia.
Dal 1° gennaio, la legge di Bilancio 2023 ha previsto la riduzione dell’aliquota IVA al 5% per alcuni prodotti per l’infanzia, come pannolini, latte e seggiolini auto per bambini. Tuttavia, secondo il monitoraggio mensile condotto da Mr. Prezzi, i benefici di questa misura non sono stati completamente trasferiti ai consumatori nei primi 3 mesi di applicazione. Nonostante l’inflazione presente nel settore alimentare e per la cura della casa e della persona, che ha registrato un aumento complessivo del 3% tra dicembre 2022 e marzo 2023, si è osservata una riduzione dei prezzi dei prodotti per l’infanzia che corrisponde solo al 50% di quanto atteso.
Inoltre i prodotti per l’infanzia in Italia hanno prezzi molto elevati e continuano ad aumentare. I recenti dati ISTAT indicano, ad esempio, un aumento del 15,2% su base annua per gli alimenti per bambini e del 3,5% per gli indumenti per neonati.
Per questo le Associazioni di Consumatori hanno chiesto di convocare Mister Prezzi e la Commissione di allerta rapida per indagare sui prezzi dei beni per l’infanzia. La richiesta ha ottenuto una risposta positiva dal Governo, infatti il Ministro Urso ha dimostrato di prestare molta attenzione alle preoccupazioni dei consumatori.
Commissione di allerta rapida per un’analisi sulle dinamiche di prezzo di alcuni prodotti per l’infanzia e per la cura della persona
E’ stata convocata per il 25 maggio alle 14.30 la Commissione di allerta rapida per un’analisi sulle dinamiche di prezzo di alcuni prodotti per l’infanzia e per la cura della persona, in particolare, assorbenti, pannolini, latte, seggiolini auto per bambini. Alla riunione, che si terrà presso Palazzo Piacentini, saranno presenti il sottosegretario con delega ai consumatori, Massimo Bitonci, e i rappresentanti delle associazioni di categoria interessate.
Con questi prezzi elevati, le preoccupazioni non sono solo per le famiglie con figli, ma hanno un impatto negativo anche sulla natalità del paese, scoraggiando molti genitori che prendono la decisione di rimandare la scelta di avere figli, a causa delle spese elevate che comporta crescere un bambino, accompagnate da altre cause, come per esempio stipendi bassi e l’aumento del costo della vita, l’instabilità lavorativa e mancanza di servizi per le famiglie diffusi e accessibili a tutti.
Gli uffici a supporto del Garante stimano, elaborando gli indici provinciali dei prezzi al consumo di Istat, una variazione nazionale tra il mese di marzo e quello di dicembre pari a:
- pannolino aperto: -4,9%
- pannolino mutandina: -2,9%
- latte infanzia partenza: -1,3%
- latte infanzia crescita: -2,6%
- latte infanzia proseguimento: -1,4%
- seggiolino auto per bambini: -2%
Per info: Help Consumatori; Ministero delle Imprese e del Made in Italy