Tasso fisso o variabile? Come scegliere il mutuo pensando al futuro e sognando una casa di proprietà

23 Giugno 2023 | Banche e Assicurazioni, Casa e Condominio, Consumatori, Economia e Fisco

Quando si tratta di scegliere un mutuo, una delle principali decisioni da prendere riguarda la tipologia di tasso da adottare: fisso o variabile. Entrambe le opzioni presentano vantaggi e svantaggi, e la scelta dipende dalle circostanze personali e dalle previsioni economiche.

Il mutuo a tasso fisso è stata tradizionalmente la scelta più popolare, e offre la certezza di un importo di rata costante nel tempo. Se si ha bisogno di stabilità finanziaria e si desidera sapere con certezza quale sarà l’importo delle rate del mutuo per l’intera durata, potrebbe essere utile optare per questa tipologia di prestito. In questo modo, anche se i tassi di interesse aumentano nel futuro, il tasso rimarrà invariato.

Tuttavia, in un contesto di incertezze economiche e inflazione in aumento, questa opzione potrebbe non essere la più conveniente in futuro.

Attualmente, l’inflazione nell’Eurozona è al 6,1%, una diminuzione rispetto al mese precedente, ma ancora ad un livello elevato. Un ulteriore calo potrebbe spingere la BCE a adottare misure per attenuare la recessione. Questo potrebbe includere un allentamento delle politiche monetarie, che potrebbe favorire positivamente la scelta di mutui a tasso variabile.

Gli esperti del settore non sono unanimi nel suggerire una scelta tra tasso fisso e tasso variabile. Alcuni sostengono che l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, sia prossimo a raggiungere il picco e che inizierà a diminuire. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio per i giovani che desiderano stipulare un mutuo a tasso variabile. È importante prendere in considerazione anche la durata del mutuo. Se hai intenzione di optare per un mutuo a lungo termine, ad esempio 20 o 30 anni, potrebbe essere più difficile prevedere l’andamento dei tassi di interesse nel lungo periodo. In questo caso, potresti preferire un tasso fisso per avere maggiore stabilità nel tempo.

Le statistiche delle banche confermano che c’è stato un aumento delle erogazioni di mutui a tasso variabile, specialmente tra i giovani. Ad esempio, la Banca BPM ha registrato un aumento delle erogazioni a tasso variabile e delle surroghe. D’altra parte, Crédit Agricole ha osservato che il tasso fisso è stato scelto da tre clienti su quattro, ma tra gli under 36 vi è una parità tra tasso fisso e tasso variabile.

Il Consiglio nazionale del notariato ha analizzato la situazione dei mutui e delle compravendite. Nei primi mesi del 2023 c’è stato un crollo del -17% delle compravendite di prime case e una contrazione nell’accensione dei mutui del -23,56%, dovuta dai rialzi dei tassi della Bce.

Per le famiglie è diventato sempre di più difficile ottenere un mutuo. Per esempio, una famiglia media con uno stipendio di 33 mila euro l’anno poteva acquistare nel 2022 un immobile da 400 mila euro con un mutuo a 30 anni, oggi potrebbe permettersi un immobile da 255 mila euro, pagando una rata mensile il 50% più alta.

Gli under 36 negli ultimi anni e prima della crisi energetica che ha condizionato le economie globali, sono stati particolarmente attivi nel mercato dei mutui grazie alle agevolazioni offerte, come la garanzia pubblica sull’80% del valore dell’immobile

Con l’Euribor previsto in calo nei prossimi mesi, i mutui a tasso variabile potrebbero diventare più allettanti. Tuttavia, è importante mantenere un’attenta considerazione delle dinamiche economiche e dei rischi potenziali. Sebbene la sfera di cristallo sia inaffidabile, l’indicazione generale sembra suggerire che il tasso fisso non sarà più una scelta scontata nel prossimo futuro.

È sempre consigliabile consultare un consulente finanziario o un esperto nel settore immobiliare per ottenere consigli personalizzati in base alla situazione personale specifica. Questi professionisti saranno in grado di valutare gli obiettivi finanziari, la capacità di gestire le fluttuazioni dei tassi di interesse e fornire raccomandazioni basate sulle previsioni economiche attuali e future.

Fonte: