Il modello ‘pay-or-consent’ di Meta sotto accusa: consumatori europei presentano reclami per presunta violazione della privacy

20 Marzo 2024 | Consumatori, Mondo digitale, Mondo digitale, Non solo consumatori, Privacy e Cybersicurezza

Secondo le Associazioni il modello “paga o acconsenti” che Meta ha imposto è fumo negli occhi dei consumatori per nascondere il problema reale del trattamento illegale dei dati.

Il modello di business “pay-or-consent” (paga o acconsenti) adottato da Meta, la società madre di Facebook e Instagram, è al centro di una controversia sempre più accesa in Europa. A fine febbraio, otto membri dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) hanno presentato reclami alle Autorità nazionali per la protezione dei dati contro questo modello, affermando che viola i principi del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea. (per info dettagliate clicca qui).

Il modello “pay-or-consent

Il modello in questione offre agli utenti la possibilità di continuare a utilizzare i servizi di Facebook e Instagram gratuitamente, a condizione che acconsentano al trattamento dei loro dati privati da parte di Meta. In alternativa, possono optare per un modello di abbonamento a pagamento, in cui Meta si asterrà dal trattare i loro dati. Questa scelta, secondo le organizzazioni per i diritti dei consumatori, è considerata ingiusta e rappresenta l’ennesimo tentativo di Meta di legalizzare la propria pratica di sorveglianza sui dati personali degli utenti.

I reclami presentati

Le otto associazioni hanno presentato reclami in tutti i Paesi in cui si applica il GDPR, cercando di fare pressione sul Consiglio europeo per la protezione dei dati. Le denunce sottolineano che il modello “pay-or-consent” non rispetta i principi fondamentali del GDPR, tra cui l’equo trattamento, la minimizzazione dei dati e la limitazione delle finalità. Le organizzazioni sostengono che Meta raccoglie dati invasivi e utilizza la sua posizione dominante per costringere gli utenti ad accettare la politica sulla privacy senza spiegazioni dettagliate.

Controversie sulla base giuridica

Nonostante Meta sostenga che il suo modello “pay-or-consent” è conforme alla legge sulla privacy dell’UE, le organizzazioni citano la Corte di giustizia dell’UE. Inoltre, il consenso richiesto da Meta non è considerato valido, poiché gli utenti sono apparentemente costretti ad accettare il trattamento dei dati.

La risposta di Meta

Un portavoce di Meta ha dichiarato che l’azienda prende sul serio gli obblighi normativi del GDPR e che è certa che il suo approccio sia conforme alla legge sulla privacy dell’UE. Tuttavia, le organizzazioni per i diritti dei consumatori rimangono scettiche e contestano la trasparenza e la validità del modello proposto.

La controversia attorno al modello “pay-or-consent” di Meta mette in luce le crescenti preoccupazioni dei consumatori europei sulla privacy e il trattamento dei dati da parte delle grandi piattaforme digitali. Mentre le organizzazioni per i diritti dei consumatori cercano di far valere i principi del GDPR, il risultato di questi reclami avrà certamente un impatto significativo sulle future politiche di gestione dei dati nel panorama digitale.

Per consultare il reclamo contro Meta, clicca qui

Per consultare i reclami lanciati dal BEUC e dai suoi membri contro Meta, clicca qui.

Foto di Pixabay