La cultura italiana rinasce dopo la crisi: crescono partecipazione e spesa dei cittadini

17 Luglio 2024 | Acquisti, Commercio, Consumatori

Buone notizie per il settore culturale italiano, che mostra segnali di ripresa dopo gli anni difficili della pandemia. Secondo il recente Rapporto Annuale Federculture “Impresa cultura”, nel 2023 si è registrato un significativo aumento della partecipazione dei cittadini ad eventi e attività culturali, accompagnato da una crescita della spesa delle famiglie.

I dati mostrano che la spesa mensile delle famiglie per cultura, appuntamenti ricreativi e sport è aumentata del 10% rispetto al 2022, raggiungendo i 101,27 euro. Questo trend positivo dimostra la volontà degli italiani di investire nel proprio arricchimento culturale e nel tempo libero di qualità.

Partecipazione in crescita: un segnale di vitalità culturale

Particolarmente incoraggiante è l’aumento della fruizione culturale “fuori casa”: la partecipazione a concerti è quasi raddoppiata, passando dall’11,2% al 21,7%. Notevoli incrementi si sono registrati anche per teatro (+63%), concerti di musica classica (+50%), visite a musei e mostre (+44%) e siti archeologici (+43%).

La voglia di tornare a vivere esperienze culturali collettive sembra aver trovato nuovo slancio, con benefici non solo per il benessere individuale ma anche per il tessuto sociale.

Impatto positivo sull’occupazione e sull’economia

I dati positivi si riflettono anche sull’occupazione nel settore, tornata ai livelli pre-Covid con 825.000 lavoratori. Questo dato è particolarmente significativo, considerando che il settore culturale era stato tra i più colpiti durante la pandemia. La ripresa occupazionale dimostra la capacità di adattamento di un comparto fondamentale per l’identità e l’economia del nostro Paese.

Il ruolo del turismo culturale

Il turismo culturale gioca un ruolo chiave in questa ripresa, con un aumento del 34,5% di viaggiatori stranieri nelle città d’arte e una crescita della spesa di oltre il 40%. La cultura si conferma così il principale motore dell’attrattività turistica del nostro Paese, rappresentando oltre il 50% del mercato turistico italiano. Questo dato suggerisce l’importanza di continuare a investire nella valorizzazione e nella promozione del nostro patrimonio culturale, non solo come risorsa identitaria ma anche come asset economico strategico.

Investimenti pubblici e privati: un segnale di fiducia

Segnali positivi arrivano anche dagli investimenti pubblici e privati. I bilanci di ministero, comuni e regioni dedicati alla cultura sono stabili o in aumento. Il Ministero della Cultura ha stanziato quasi 4 miliardi di euro, i Comuni superano i 2,3 miliardi, mentre le Regioni si attestano poco sopra il miliardo di euro.

Particolarmente significativo è il successo dell’Art Bonus, che nel 2023 ha raggiunto il record di erogazioni con oltre 121 milioni di euro. Questo strumento dimostra il crescente interesse del settore privato nel sostenere e valorizzare il patrimonio culturale italiano.

Le sfide da affrontare: il divario territoriale

Nonostante il quadro complessivamente positivo, rimangono da risolvere alcune criticità che richiedono attenzione. In particolare, il divario tra Centro-Nord e Sud resta una questione aperta. Nelle regioni meridionali, i livelli di fruizione culturale e la spesa delle famiglie in questo settore sono circa la metà rispetto al resto del Paese.

Ad esempio, mentre in Trentino Alto Adige circa il 30-40% dei residenti frequenta teatri, musei o concerti, in regioni come Calabria, Sicilia o Basilicata questi valori oscillano tra il 15 e il 20%. Anche la spesa familiare per la cultura mostra disparità significative: 122,8 euro al Nord, 117,8 al Centro, ma solo 58,7 euro nel Mezzogiorno.

Questa disparità si riflette anche nelle erogazioni private attraverso l’Art Bonus, con il 78% delle risorse concentrate nelle regioni settentrionali e meno del 3% destinate al Sud. È evidente la necessità di interventi mirati per ridurre questo gap e garantire pari opportunità di accesso e partecipazione culturale in tutto il territorio nazionale.

Prospettive future

La rinascita culturale post-pandemia dimostra la resistenza e la vitalità di un settore che rappresenta non solo la nostra identità nazionale, ma anche un importante volano economico. Ci auguriamo che questa tendenza positiva possa consolidarsi nei prossimi anni, con un’attenzione particolare alla riduzione dei divari territoriali. È fondamentale che le istituzioni, a tutti i livelli, continuino a investire nella cultura, promuovendo politiche che favoriscano l’accesso e la partecipazione di tutti i cittadini. La cultura non è solo un diritto, ma anche uno strumento di crescita personale e collettiva, essenziale per costruire una società più consapevole e inclusiva.

*Fonte dell’articolo: Rapporto Annuale Federculture “Impresa cultura”

Foto di jxffsmxth da Pixabay