Cresce il grido d’allarme per la drastica riduzione dei collegamenti aerei di Alitalia da e per l’aeroporto del Salento. Dopo Confindustria e Federalberghi, ora scendono in campo anche gli agenti di viaggio (ne riferiamo a parte) e l’associazione U.Di.Con., attraverso i suoi rappresentanti provinciale e regionale, Biagio Malorgio e Maurizio Rampino.
“Dopo il duro colpo subito dall’emergenza Coronavirus e dal conseguente lockdown – sottolinea U.Di.Con – non può essere la compagnia aerea di bandiera a dare il colpo di grazia al nostro territorio. Se il turismo stenta a decollare in tutto il Paese, a causa della crisi e delle preoccupazioni post-pandemia, questo è ancora più vero ed accertato da noi che ora dobbiamo fare pure i conti con la soppressione dei voli, da parte di Alitalia, da e per il Salento. Perchè, pur avendo riaperto dallo scorso 3 giugno, dallo scalo brindisino non è partito o arrivato nessun aereo. Dal primo luglio è ripreso qualche volo, ma è un pannicello caldo che sicuramente non servirà a guarire il malato che resta in gravissime condizioni”.
U.Di.Con rammenta che “ciò ha provocato la giusta indignazione e la comprensibile rabbia dei nostri operatori turistici, che ora con l’avvio dell’estate speravano di poter in qualche modo riprendere un po’ di fiato. Invece, in una situazione che già era piuttosto complicata, sono costretti a confrontarsi con le ridotte prenotazioni che erano state fatte, se non proprio del tutto cancellate”. Eppure, rilevano, la Puglia e il Salento in particolare si confermano mete turistiche tra le preferite in Italia. “Anche per il fatto – fanno notare – che per fortuna, il nostro territorio è stato “risparmiato” dalla pandemia, Il Ministro Francesco Boccia – aggiungono i rappresentanti di U.Di.Con – ha assicurato che il governo è già al lavoro per risolvere la questione e per chiedere ad Alitalia il ripristino dei voli da e per l’aeroporto del Salento. La stessa Alitalia che, da tanti anni ormai, beneficia di consistenti aiuti pubblici. È però il caso che oltre al Governo, ci sia una mobilitazione immediata delle situazioni locali e di tutte le forze vive di questo territorio, che devono far sentire forte la loro voce di protesta. Perchè l’estate è già nel pieno e perdere altro tempo rischierebbe di segnare irrimediabilmente l’economia salentina, che sul turismo poggia le sue basi portanti. Di treni ne abbiamo persi tanti – concludono – vediamo ora di non perdere anche gli aerei”.
Fonte: La Gazzetta Del Mezzogiorno.