«Stop a disservizi e liste d’attesa»
In futuro bisognerà puntare sulla medicina territoriale e sull’assistenza domiciliare.
La Asl di Lecce ha garantito che entro questo mese riattiverà i servizi della sanità sospesi per l’emergenza Covid-19; e, da parte sua, l’associazione U.Di.Con ha assicurato che vigilerà per la tutela dei diritti dei pazienti e dei cittadini-utenti.
Il direttore generale dell’Asl di Lecce, Rodolfo Rollo ha ricevuto i rappresentanti di U.Di.Con. (Unione per la difesa dei consumatori): il commissario regionale Maurizio Rampino e il presidente provinciale Biagio Malorgio. Oggetto del confronto proprio le questioni della “Sanità post Covid”e le «criticità più gravi» del sistema sanitario salentino.
Le parti hanno concordato sull’esigenza di rafforzare e dare continuità al confronto di merito con le Associazioni e di coinvolgerle nel segnalare possibili disagi, inadempienze e altre situazioni negative che danneggiano le persone e che mettono in discussione il ruolo e l’immagine del Sistema Sanitario Pubblico.
I dirigenti U.Di.Con. hanno ribadito «l’impegno dell’Associazione a vigilare e denunciare a tutti i livelli le situazioni di forte criticità che si verificano nei confronti dei cittadini che si rivolgono alle strutture sanitarie della Asl».
In particolare, il direttore generale Rollo si è impegnato a concludere, per fine luglio, la riapertura dei servizi sospesi e a recuperare totalmente le prestazioni ambulatoriali bloccate. Biagio Malorgio e Maurizio Rampino hanno riproposto ancora una volta le questioni delle liste di attesa. «Oramai fuori controllo per la lunghezza dei tempi, della funzionalità dei CUP (Centri Unici di Prenotazione) in termini di una maggiore professionalità e preparazione nell’indicare e verificare i tempi di prenotazione delle visite e degli esami – hanno rimarcato i due rappresentanti Udicon – A questo proposito bisognerà intervenire presso la società in house Sanità Service per una verifica complessiva della qualità dei servizi che eroga alla Asl». Le altre criticità segnalate sono state quelle della Medicina territoriale, della funzionalità delle strutture ospedaliere e delle residenze socio-assistenziali per gli anziani e per le persone non autosufficienti e dell’assistenza domiciliare agli anziani.
«Sono assolutamente da potenziare (con personale e strumentazione innovativa) i Pronto Soccorso degli ospedali, dove le persone sono “parcheggiate” per ore a causa dei carichi di lavoro e dell’aumento delle persone che si rivolgono al Pronto Soccorso – hanno aggiunto Rampino e Malorgio – Quindi, è importante che si realizzi un percorso di confronti di merito anche nel Comitato consultivo misto, per arrivare a definire un Patto per la Salute, tentando di affrontare anche la qualità del rapporto con le strutture sanitarie private convenzionate». Su queste questioni e sul lavoro da intraprendere si è registrata la positiva disponibilità del direttore generale Rollo.
Fonte: La Gazzetta Del Mezzogiorno, Lunedì 20 Luglio 2020