Scarico di reflui sul litorale interviene anche l’U.Di.Con.

31 Agosto 2020 | Ambiente, News Slider, Salute

GALLIPOLI.

La vicenda-depuratore fa registrare le prese di posizione del Sindaco Stefano Minerva e dell’U.Di.Con. (Unione per La Difesa Dei Consumatori).
Ciò, dopo quanto emerso ieri: il Presidente di Confindustria Lecce Giancarlo Negro che sollecita l’Acquedotto Pugliese a realizzare le opere – dall’affinamento dei reflui alla condotta sottomarina per allontanarli dalla costa – idonee a scongiurare “macchie” nel mare cittadino; l’AQP che rivendica l’eccellenza dell’impianto e fa il punto sull’iter per la realizzazione dell’anzidetta condotta.
Sulla quale interviene l’U.Di.Con. con il Presidente Provinciale Biagio Malorgio ed il Commissario Regionale Maurizio Rampino che esprimono dubbi sui tempi di attuazione e sulla reale soluzione dei problemi di inquinamento << La soluzione ottimale che l’U.Di.Con. propone da tempo è quella della depurazione e del conseguente uso irriguo delle acque e la trasformazione del materiale residuo in ottimo concime per il settore agricolo >>, sostengono Malorgio e Rampino, chiedendo un incontro urgente con il Sindaco per illustrare le idee elaborate dall’associazione.
In proposito, va ricordato che il riuso agricolo richiede bacini di accumulo delle acque affinate e non evita che il surplus idrico finisca in mare, atteso che la normativa europea vieta la ricarica delle falde, che pure ne avrebbero bisogno.
Il Sindaco ha invece sollecitato proprio la realizzazione della condotta all’Assessore ai lavori pubblici Regionale Giovanni Giannini, al quale ha chiesto un intervento coerente con l’impegno da lui stesso speso per risolvere il problema.
Inoltre, al Direttore Generale dell’ASL Rodolfo Rollo e all’Ufficio d’igiene cittadino ha chiesto di verificare e quantificare il tasso di inquinamento marittimo causato dagli sversamenti che i cittadini continuano a segnalare con corredo di immagini e di filmati.
Non per ultimi, ad AQP e Aroa Minerva ha chiesto certezze su soluzioni e tempistiche, rimarcando che i ritardi potrebbero comportare la richiesta di ristoro degli ingenti danni subiti e subendi. Ciò a causa di problematiche che rappresenta no uno sfregio per la comunità cittadina, la vocazione turistico-ricettiva di Gallipoli e l’ingente flusso di turisti che annualmente si riversa sui litorali.

Fonte: La Gazzetta Del Mezzogiorno 29/08/2020