L’energia fa impennare l’inflazione: +6,7%. Prezzi record per frutta e verdura

1 Aprile 2022 | Acquisti, Commercio, Consumatori

Secondo le stime preliminari dell’Istat, a marzo la crescita dell’inflazione raggiunge il 6,7% su base annua (da +5,7% del mese precedente), un livello che non si vedeva dal 1991, quando in Italia c’era ancora la lira e il contesto politico-economico era completamente diverso.

L’accelerazione dell’inflazione anche per questo mese è dovuta principalmente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +45,9% di febbraio al +52,9% di marzo) e di quelli non regolamentati (dal 31% al 38,7%).

Le stime dell’Istat mettono paura e rischiano di trasformarsi in un colpo letale per le tasche delle famiglie italiane. Non solo per l’aumento dei prezzi in generale ma soprattutto perché cresce il c.d. “carrello della spesa”, con un aumento dei prezzi dei prodotti di largo consumo che raggiunge il 5%. A marzo si registrano aumenti dei prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona (+5%). Aumentano anche frutta (+8,1%) e verdura (+17,8%), i beni alimentari lavorati (+3,1% al +4%) e non lavorati (+6,9% al +8%).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.

Stabili invece i prezzi dei servizi che si attestano solo ad un +1,8% su base annua.

Per maggiori informazioni  www.istat.it/it/files//2022/03/CS_Prezzi-al-consumo_Prov_Marzo2022.pdf